Oggi cercheremo di rispondere alle numerose domande che ci sono arrivate in questi ultimi anni riguardo all’azzeramento “dell’arma” ma in particolar modo delle ASG o repliche ad aria compressa che utilizzano il sistema di effetto chiamato Hop up. Inoltre sono stati effettuati test in questo senso, sul modello di PTW della A&K.
L’azzeramento di un fucile è la fase di test per la quale si porta a calibrare un preciso impatto del pallino( o proiettile nel caso di armi vere) a specifica distanza. Quindi, per azzeramento a quaranta metri (o a 40) si intende la corretta taratura di hop up e alzo affinché uno specifico pallino possa cadere esattamente sul bersaglio posto orizzontalmente a metri 40.
L’azzeramento è valido per una carabina solo per pallini identici. Se si cambia marca, o grammatura del proiettile occorre di nuovo rieffettuare l’azzeramento.
Mentre la TRAIETTORIA è un arco parabolico di tipo asimmetrico che parte dalla bocca della carabina ed ha il suo termine sul bersaglio, la LINEA di MIRA è una teorica linea orizzontale che parte dall’occhio del tiratore, passa per la tacca di mira e per il mirino e arriva al bersaglio.
Proprio la presenza di questo sistema hop up che si basa sul concetto di effetto impresso “in testa” al pallino dalla gomma dell hop up
l’effetto ottenuto causa una rotazioni antigravitazionale che imprime una forza al pallino pari o superiore al peso e alla forza di gravità che agisce sul pallino per una durata di tempo variabile in funzione della potenza di uscita della grammatura e della misura dell’effetto impresse (oltre lalla pressione dell’aria temperatura).
si tratta come si può dedurre di un complesso insieme di fattori che sono abbastanza difficili da tenere sotto controllo.
Oggi sul mercato esistono diverse tipologie di Hop up.
a prescindere dalla tipologia dovremmo concentrarci sul tipo di incidenza che questo effetto impresso dall’hop up ha sulla qualità e precisione del tiro.
Postulando che il gommino e l’hop up siano di ottima qualità e siano montati in maniera corretta (non storti rispetto all’asse verticale della canna della replica), e che la replica sia essa stessa imbracciata a piombo e non inclinata a destra o a sinistra rispetto all’impugniatura, a seconda di come incrementeremo o meno la quantità di effetto sul pallino tramite la ghiera dell’hop up avremo le seguenti possibilità:
il grafico qui sopra va letto in due modi:
- il primo non considerando le grammature e osservando solo le traiettorie
- il secondo considerando di aver regolato l’hop up per pallini 0.25g. e l’effetto che si ottiene cambiando grammatura ma mantenendo invariate le regolazioni.
nel primo caso vi invito ad osservare partendo dal basso la prima traiettoria tratteggiata, rappresenta un pallino che non ha nessun effetto impresso dall’ hop up come chiaramente si può desumere esso viaggera con una parabola discendente a pochi metri dalla nostra replica.
nella seconda traiettoria corrispondente ai 0.25g. l’effetto dell’hop up è stato impresso al pallino nella maniera ritenuta per i più quella ideale, cioè un lungo tiro teso che verso il finale tende appena appena ad impennare verso l’alto per poi discendere subito dopo qualche metro.(c’è chi preferisce evitare questa impennata tarando per un tiro teso senza impennata finale)
TENSIONE: con questo termine si considera l’altezza che il pallino raggiunge nel suo moto curvilineo rispetto al piano orizzontale. Dipende dalla spinta ricevuta dal proiettile e dalla forza impressa dal hop up.
Nelle successive traiettorie possiamo osservare un andamento che tende a mandare il pallino verso l’alto in maniera esagerata, quel tipo di effetto è considerato eccessivo e necessita di essere ridotto tarando nuovamente l’hop up. Il consiglio a questo punto se vi trovaste con una di queste traiettorie eccessive, e quello di starare completamente l’hop up a zero e ricominciare da capo cercando di arrivare alla traiettoria perfetta sempre attraverso un incremento di ghiera e non il contrario.
per osservare precisamenta quale sia la traiettoria del pallino consigliamo di portare la replica sulla guancia all’incirca all altezza del impugnatura con la canna all’altezza dell’occhio con cui mirate e tanedo chiuso l’altro sparate dei colpi verso un fondo scuro o chiaro a seconda se si usano pallini chiari o scuri.
una volta ottenuta la traiettoria ottimale avremo anche dedotto quale sia diciamo la gittata della nostra replica.
Ideale a questo punto sarebbe ottenere un riferimento in metri preciso, anche tramite un metro da cantiere e del esatto punto in cui impenna verso l’alto (nel caso della taratura con impennata) o nel punto immediatamente antecedente a dove inizia a scendere(nel caso di taratura senza impennata).
poniamo il caso che questo punto si trovi a 40m. (come succede per la maggior parte delle repliche entro il Joule di potenza).
in quel punto dovrebbe essere posto il nostro bersaglio e ora dobbiamo passare a tarare le nosre mire metalliche della replica prima di passare al DOT.
anche in questo caso bisogna assicurarsi che queste mire siano in asse con la verticalita dell’arma (es. M4 con delta anteriore di mira storto).
adesso dovremo dedicarci a sparare qualche pallino possibilmente in assenza totale di vento e con la replica posizionata tra due sedie o su un tavolo con sacchi di riso o altro che tenga la nostra arma ferma durante il tiro.
osservando nelle nostre mire dovrebbe succedere questo:
il castello posteriore e lo spillo della mira anteriore devono essere allineati e il pallino sul bersaglio deve arrivare esattamente dove abbiamo mirato.
sicuramente è difficile che questo capiti al primo colpo se non per un colpo di fortuna appunto.
ora bisogna introdurre il concetto di ALZO e di DERIVA
Quando si lancia un proiettile da un’arma, per colpire un certo punto (bersaglio) si deve orientare la canna con un certo angolo rispetto al segmento che congiunge l’arma con il bersaglio. L’angolo nel piano verticale formato dalla direzione della canna dell’arma con la congiungente con il bersaglio è detto angolo di alzo. nel caso di repliche con effetto hop up, diciamo che l’alzo è quasi assente, perchè il tiro teso, dopo i 40m., diventa poco efficace ai fini del gioco e rischia di non essere precepito dal giocatore sul corpo, per cui solitamente si tiene come riferimento solo la parte tesa che non richiede alzi particolari ma che tuttavia corrisponde ad un alzo X.
questo alzo che colpisce il bersaglio esattamente nel punto richiesto dovrebbe corrispondere alle regolazioni del castello posteriore poste su 4 o Z come in alcuni casi vengono segnate. mentre lo spillo verra estratto o immerso nella mira anteriore a seconda di quanto il pallino cada sopra di esso sul bersaglio. (ovviamente allineandolo con il castello posteriore in fase di tiro.)
Se si possiede un fucile preciso e con una strutturazione di mire e materiali solidi, è possibile arrivare anche ad alti livelli di precisione e si risece ad azzerare perfettamente la replica.
Con il nostro PTW della A&K possiamo comfermare che questo tipo di lavoro può essere fatto ad alti livelli.
Una volta che il nostro alzo è stato calibrato ora possiamo lavorare sulla deriva.
La DERIVA è la variazione sul piano orizzontale a destra o sinistra del castello posteriore per allinearlo correttamente assieme allo spillo e al punto di impatto del proiettile sparato sul bersaglio.
A questo punto quando avremo tarato sia l’alzo che la deriva del nostro fucile si potrà passare ad installare il dot.
Una volta installato il DOT mantenere le mire alzate e allineare il puntino rosso come segue nel video.
Per quello che riguarda la precisione e l’azzeramento della A&K TW m4, dobbiamo riportare una estrema e dettagliata possibilità di regolazione. Come si può osservare dal video siamo stati molto ben impressionati dalla fattura meccanico tecnica del complesso mire-ris-canna, che risultano perfettamente allineate (è stato necessario lavorare un pò sul delta anteriore che risultava leggarmetne storto sul suo asse verticale, una volta allineato la regolazione e il successivo allineamento con il castello posteriore sono stati ideali).
su 45m. a 0.98J di potenza con hop up tarato a tiro teso con leggera gobba finale la precisione non si allarga al di sopra di un diametro di 6-8 cm.